La riforma del bilancio d’esercizio prevista dal D.Lgs 139/2015 ha introdotto importanti novità all’impianto civilistico del bilancio così come conosciuto; uno dei punti cardine di tale riforma è certamente l’introduzione, all’art. 2425-ter, del rendiconto finanziario tra gli schemi obbligatori per le società che redigono i bilanci in forma ordinaria nonché nel bilancio consolidato.
Il legislatore con tale modifica ha fornito un importante strumento di analisi agli stakeholder dell’impresa, con l’obiettivo di superare la “tradizionale” visione reddituale/patrimoniale del bilancio d’esercizio, spostando l’indagine sulla capacità dell’azienda di generare (o assorbire) risorse finanziarie.
Le motivazioni che spingono ad analizzare l’impresa in ottica finanziaria sono strettamente correlate ad un concetto tanto ovvio quanto trascurato nel panorama imprenditoriale nazionale: come più volte dimostrato dalla recente congiuntura economica, detenere ingenti attività e patrimoni illiquidi (ad esempio di natura immobiliare) non assicura in alcun modo la solvibilità stessa dell’impresa nei confronti degli impegni finanziari assunti con gli istituti di credito. Al contempo, una positiva situazione reddituale non esonera l’impresa da situazioni di tensione finanziaria, che possono derivare (ad esempio) da problemi nella solvibilità dei debitori o dal rimborso di finanziamenti eccedenti il cash flow prodotto dall’azienda stessa.
Leanus elabora il rendiconto finanziario sia attraverso il Metodo Indiretto che attraverso l’analisi di dettagli dei Flussi finanziari e del CCNO
Di seguito sono riportati gli esempi di entrambi gli schemi. Per approfondire ulteriormente clicca qui
Pubblica il tuo feedback su questo topic.